E’ stata una cerimonia semplice quella che si è svolta venerdì a Isili sulle tribune del campo sportivo.
Semplice come lui, anzi probabilmente, fosse stato per lui, sarebbe dovuta essere anche meno sfarzosa.
Alla presenza delle figlie Carla, Silvia e Roberta, l’Amministrazione comunale, ha inaugurato la statua posizionata al centro delle tribune del campo sportivo, raffigurante Giovanni Dessì, Presidente dell’US Isili che a cavallo tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80 aveva raggiunto altissimi livelli nel calcio dilettantistico isolano, fino a disputare un campionato di serie D nazionale.
Ad applaudire mentre il telo pian piano andava giù fino a scoprire l’opera d’arte commissionata dall’Amministrazione comunale, i familiari, tanti ex giocatori dell’Isili di allora, molti sportivi isilesi e simpatizzanti del calcio oltre ad altri cittadini isilesi e del circondario, che hanno voluto cosi ringraziare idealmente Dessì, per tutti, Giuannedda, per quanto ha fatto per il movimento calcistico del paese.
Passione, dedizione, serietà e grandi competenze, ne avevano fatto un Presidente rampante e ambizioso, che era riuscito a coronare il sogno della conquista della serie D, dopo lo spareggio vinto al Quadrivio di Nuoro contro il Fertilia.
L’amore per i colori rossoblù lo aveva travolto, stimolato ma anche distrutto e quando la mattina del 10 maggio del 1981, in un terribile incidente stradale nei pressi di Sassari, perse la moglie Teresina in viaggio verso il capoluogo turritano per assistere all’incontro Torres-Isili, finì non solo la favola di una squadra amata e seguita da migliaia di persone, ma sopratutto la vita gioiosa e spensierata di Giovanni che pian piano si fece da parte, seguendo però sempre con grande passione e discrezione le sorti della squadra di calcio del suo paese da quell’angolo lungo la statale 128 che costeggia il campo sportivo.
Ora a rivolgere lo sguardo verso il terreno di gioco del campo sportivo, c’è la sua statua e idealmente c’è ancora lui che immaginiamo insieme alla moglie Teresina e i figli Gianna e Sandro.
Un’opera che lo rappresenta in maniera degna, opera dello scultore Franco Cabiddu.
Uno sguardo fiero e rassicurante, esattamente com’era il suo quando ancora era in vita.
“Abbiamo ritenuto dover rendere il dovuto tributo a chi ha fatto tanto per il nostro paese”, sono state le parole del sindaco Luca Pilia che commosso ed emozionato ha quasi avuto difficoltà a elaborare il suo discorso.
E al grazie dell’Amministrazione comunale, della popolazione e di chi lo amato, non si poteva sottrarre la Polisportiva Isili, figlia inevitabile della passione calcistica che Giovanni ha insegnato a tutti.
Grazie Giovanni, grazie Giuannedda
Riportiamo qui di seguiti e col suo consenso le parole che la figlia Carta ha pronunciato nel corso dell’inaugurazione:
“BUONASERA. APPREZZIAMO DI CUORE IL RICONOSCIMENTO CHE IL SIGNOR SINDACO, L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E LA POLISPORTIVA ISILI HANNO VOLUTO OFFRIRE A NOSTRO PADRE E SIAMO FELICI DI CONDIVIDERE QUESTO EVENTO CON TUTTI VOI.
BABBO AMAVA IL CALCIO, CON IL QUALE ERA CRESCIUTO COME TANTI DELLA SUA GENERAZIONE, E QUESTO AMORE, CON IL TEMPO SI E’ TRASFORMATO IN PASSIONE. QUESTA GLI HA DATO L’OPPORTUNITA’ E IL PRIVILEGIO DI POTER REALIZZARE UN SOGNO CHE SAREBBE RIMASTO TALE SE NON AVESSE INCONTRATO LA PASSIONE E L’ENTUSIASMO DEI SUOI COMPAESANI.
RICORDIAMO QUEI TEMPI CON GIOIA.
QUANDO SI GIOCAVA IN CASA, DURANTE IL PRANZO, ARRIVAVANO I GIOCATORI, UNO DOPO L’ALTRO FINCHE’ LE SEDIE NON BASTAVANO PIU’.
I PENTOLONI DI THE CHE SERVIVANO PER DISSETARE LA SQUADRA DURANTE LA PARTITA.
POI IL TIFO, LE VITTORIE CHE SI SUSSEGUIVANO E UN SOGNO CHE DIVENTAVA REALTA’.
POI LA FATALITA’. UNA TRAGEDIA PER LA NOSTRA FAMIGLIA. IL DISASTRO.
ERA DURA, MA GIUANNEDDA NON HA MAI PERDUTO LA PASSIONE PER IL SUO CALCIO E ANCHE SE NON AVEVA PIU’ IL CORAGGIO DI ENTRARE IN QUEL CAMPO, NON RIUSCIVA A STARGLI LONTANO.
LUI NON VOLEVA NULLA PER SE MA AVREBBE DESIDERATO UN SEGNO PER SUA MOGLIE, FORSE PER RIMEDIARE A SUO MODO A CIO’ CHE AVEVANO PERSO I SUOI FIGLI.
ERA CONTENTO CHE IL SUO CALCIO NON SI FOSSE DIMENTICATO DI LUI E LUCA, LA POLISPORTIVA CON IL SUO PRESIDENTE E I SUOI CALCIATORI DI QUEGLI ANNI, NON PERDEVANO OCCASIONI PER COINVOLGERLO E STARGLI VICINO E PER QUESTO VI RINGRAZIAMO.
ERA CONTENTO CHE LA POLISPORTIVA E GIANNI SI PRODIGASSERO PER LO SPORT CHE RITENIAMO ESSERE UN VALORE AGGIUNGO NELLA VITA DEI NOSTRI BAMBINI CHE CRESCONO.
LO SPORT DI SQUADRA METTE IN PRATICA TUTTI QUEI VALORI CHE LA FAMIGLIA, LA SCUOLA E GLI ENTI EDUCANTI INSEGNANO, PERCHE’ QUEL MURATORE DA SOLO, AVREBBE FATTO BEN POCO SE NON CI FOSSERO STATI GLI ISILESI A CONDIVIDERE QUESTA AVVENTURA.
QUESTA E’ STATA LA RICETTA VINCENTE, UN ESEMPIO A CUI ATTINGERE.
GRAZIE E COME UN TEMPO…… FORZA ISILI
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