Su ordine dell’Orrolese, tutti giù per terra fino a nuovo ordine o cambio di tendenza.
E’ questo il pensiero al termine della gara contro l’Orrolese che riporta sulla terra tutti i calciatori degli Allievi, incapaci di riportare sul campo propositi inutilmente sbandierati davanti ad uno schermo e nel corso dei discorsi pre-partita.
Certo, mai risultato è apparso più bugiardo, considerato che gli unici tre tiri degli avversari sono entrati in rete e per giunta due su calcio piazzato, resta il fatto però che se gli attaccanti rossoblù, oggi in campo solo per dovere di formazione, non la mettono dentro ed il portiere ospite non faccia più che il suo dovere, le partite non si vincono.
Tutto nella norma fino al 17° quando al termine di una pregevole azione vanno in vantaggio i padroni di casa ed al goal non risponde in maniera adeguata l’Isili che anzi, si complica la vita restando in dieci uomini per l’espulsione di capitan Meloni, reo di aver usato dei termini non appropriati verso l’arbitro che non aveva visto un evidente fallo di mano di un giocatore dell’Orrolese.
A complicare le cose ci si mette poi anche Nicola Boi, ex della partita, che su calcio di punizione dal limite lascia tutti di stucco, sopratutto il portiere Zacconi, e insacca all’incrocio dei pali.
Nella ripresa, con l’Isili in inferiorità numerica, sparisce dal campo l’Orrolese che comunque regge i colpi tentati dagli attaccanti ospiti, ma se anche l’altro ex Luigi Mulliri, decide di fare la sua miglior partita da portiere, vuol dire che oggi non era proprio aria. Mulliri infatti, respinge tutto ciò che passa dalle sue parti e rende vane le conclusioni di Schirru, Manca e Piseddu.
Colpo di grazia finale è il rigore giustamente concesso dall’arbitro e trasformato ancora da Nicola Boi che fissa il punteggio sul 3-0.
Doveva essere la partita dello scatto in avanti, considerato il calendario delle concorrenti e anche il fatto che tutte le prime della classe sono state già affrontate ed invece è arrivata una sconfitta che sarà salutare solo se dall’allenatore Melis all’ultimo della rosa, sapranno capire gli errori commessi oggi.
Errori facili da recuperare se affrontati in maniera costruttiva.
Nessuno si senta Dio in campo. In campo si va per giocare, non per parlare, protestare o martellare le orecchie dell’arbitro con inutili proteste.
La rosa è composta da 22 calciatori, molti dei quali in silenzio e in panchina soffrono nel vedere la squadra che non gira bene e loro compagni che sono in campo per chissà quale motivo.
Chi ha voglia di giocare IN SILENZIO, continui tranquillamente a partecipare agli allenamenti, chi ha altre intenzioni, stia pure a casa.
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